Azerbaigian “Terra dei Fuochi”

Esistono mete che nel nostro immaginario collettivo appaiono come luoghi densi di mistero alquanto inaccessibili.

Una di queste è l’Azerbaigian o antica “ Terra dei Fuochi”, così denominata per le fiamme che si sprigionano dal terreno per la presenza di gas sotterraneo.

Rappresentava per molto tempo una delle tappe fondamentali sulla Via della Seta, ora ha conosciuto una boom economico per la presenza di giacimenti di petrolio e di gas.

La capitale Baku, affacciata sul Mar Caspio, denota  notevoli contrasti per la presenza di grattacieli, simbolo di modernità e il pittoresco nucleo storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, circondato da una vita rurale arcaica che non ha subito particolari cambiamenti.

Il termine Baku potrebbe  derivare dal persiano bad kube, ovvero “città dei venti” o dal termine caucasica bak (sole/dio). Tanti gli aspetti culturali  ed architettoniche la connotano: il tempio degli adoratori del fuoco di Ateshgah, affascinante luogo di culto dello zoroastrismo; le incisioni rupestri di Qobustan, risalenti all’età del bronzo; i piccoli vulcani di fango sulla collina di Dashgil; i minareti e le moschee medioevali delle città di Shemakha e Shekhi; le graziose chiese dei villaggi di Nidj e Kish; la comunità ebraica di Krasnaya Sloboda vicino alla cittadina di Quba.

Dalla capitale si va verso la Riserva dei Petroglifi di Qobustan dove sono presenti grotte con petroglifi risalenti a circa 12.000 anni fa quando una comunità di cacciatori si insediò nell’area.  Sono alquanto curiosi dei piccoli vulcani di forma conica che eruttano fango denso e grigio. Si prosegue con una visita al tempio del Fuoco di Ateshgah, che si trova su una sorgente di gas naturale  risalente al XVIII secolo, ad opera di adepti indiani che praticavano forme estreme di ascetismo, vivendo nel caravanserraglio di forma pentagonale.

Altra visita molto coinvolgente è quella alla Montagna di fuoco (Yanar Dag), dove si nota una fiamma che brucia interrottamente e che provoca un muro di fuoco lungo 10 metri.

Non può mancare una visita ad alcuni monumenti simbolo di Baku: il Museo dei libri in Miniatura  e  il Museo dei Tappeti, collocato in un imponente palazzo neoclassico; la Torre della Vergine, una torre di pietra a forma affusolata alta 29 metri; il palazzo degli Shirvanshah, un complesso di edifici in pietra arenaria, del XV sec, che fu la sede della dinastia regnante durante il Medioevo.

Un altro tour particolarmente coinvolgente è quello lungo la pianura costiera del Mar Caspio, antica rotta commerciale tra Derbent (in Dagestan, Russia ) e Baku, Si osserva un piatto paesaggio semidesertico che diventa inaspettatamente la sagoma del Beshbarmag, il “Monte delle Cinque dita “, che si eleva per 520 metri.

Si raggiunge verso nord la cittadina di Quba che sorge sulla cima di una parete rocciosa in posizione dominante rispetto al fiume Qudiyalcay.

Le stagioni migliori per un viaggio in Azerbaigian sono la primavera e l’autunno ma anche in inverno poiché i monti del Caucaso creano una barriera che protegge il paese dai freddi venti settentrionali.